Con un accesso atti il Team K ha richiesto e ottenuto le osservazioni dei proprietari dei terreni interessati alla realizzazione del tratto ciclabile che collegherà Laives e Vadena alla ciclabile provinciale, tutte accettate dalla Giunta provinciale. Non mancano però le perplessità, a cui il Team K ha reagito con una nuova interrogazione.
Proviamo a ricapitolare le ultime “puntate” di questa intricata vicenda. Con la delibera 656 del 27 luglio 2021 la Giunta provinciale ha inserito d’ufficio nei piani urbanistici dei Comuni di Laives e Vadena, la pista ciclabile sovracomunale per collegare Laives con la ciclabile provinciale Bolzano / Salorno. Mentre per il tratto del Comune di Laives la pista ciclabile è già realizzata e si tratta di una mera sanatoria urbanistica, il tratto previsto nel Comune di Vadena, presso la Loc. Cervo deve essere ancora costruito ed è in fase di progettazione presso la Comunità comprensoriale Oltradige-Bassa Atesina. Come previsto dalla normativa urbanistica, i proprietari dei terreni interessati alla modifica, hanno potuto presentare le loro osservazioni e quelle giunte nei termini previsti sono state quattro, tutte accolte dalla Giunta provinciale.
Abbiamo però subito notato delle incongruenze. Dopo un’analisi comparata delle osservazioni abbiamo rilevato che ben tre dei quattro proprietari, avevano richiesto di realizzare un tracciato pedo-ciclabile, con la relativa aiuola di separazione dalla strada, mentre, il quarto proprietario, aveva richiesto di realizzare solo un collegamento ciclabile senza aiuola di separazione dalla strada, oltre a un muretto al confine della sua proprietà.
Le linee guida per la realizzazione delle piste ciclabili e pedo-ciclabili (DPR n. 28 del 27/6/2006), stabiliscono le dimensioni che ogni progettista deve prevedere e che sono diverse tra ciclabile e pedo-ciclabile. Appare chiaro che, in seguito alle osservazioni pervenute, doveva essere fatta una scelta tra il primo e il secondo modello. La Giunta provinciale, accogliendo tutte le osservazioni, non ha operato alcuna scelta e di qui l’incongruenza che ha dato origine alla nostra interrogazione. A nostro avviso, un percorso pedo-ciclabile porterebbe degli indiscutibili vantaggi alla collettività, garantendo una maggiore sicurezza ai pedoni che, altrimenti, sarebbero costretti a camminare sulla strada accanto ai veicoli e, inoltre, si uniformerebbe a quanto già realizzato nel Comune di Laives. Per contro, la soluzione con un solo tratto ciclabile, proposta dal quarto proprietario, avrebbe solo svantaggi per i pedoni, con l’aggiunta dei costi pubblici inerenti la realizzazione del muretto.
Non ci si faccia ingannare dal diminutivo, perché il “muretto” in questione richiesto, in realtà, è un’opera di tutto rispetto. Un muro lungo circa 170 metri per tre di altezza, suddiviso tra l’opera in cemento, con le relative fondamenta, e la rete di recinzione/anti-deriva. Il costo relativo potrebbe arrivare ad alcune decine di migliaia di euro a carico della collettività. La nostra interrogazione all’assessore provinciale intende fare chiarezza sulle dimensioni della ciclabile e, quindi, sul modello scelto tra solo ciclabile o pedo-ciclabile, in modo che, la Comunità comprensoriale Oltradige – Bassa Atesina, possa poi procedere speditamente alla progettazione e alla tanto auspicata realizzazione.