In una società moderna e aperta, molte coppie decidono di vivere insieme e spesso di avere figli senza essere formalmente sposate. Accade anche in Alto Adige naturalmente e di solito la legge equipara coppie sposate e non. In Provincia di Bolzano però sorgono difficoltà con la concessione e la revoca dei sussidi pubblici per gli alloggi quando ci si separa, difficoltà che possono anche avere gravi conseguenze. Il Team K porterà questo tema in Consiglio provinciale.
Le statistiche mostrano chiaramente che le separazioni sono una realtà diffusa nella società tanto quanto le convivenze senza matrimonio. Una separazione poi, si accompagna spesso a difficoltà e dolore. In Alto Adige, c’è però un’ulteriore aggravante che può portare a complicazioni economiche per le molte coppie coinvolte. La legge sui contributi per l’acquisto della casa – nella sua attuale versione – pone le coppie che convivono in una posizione di svantaggio rispetto alle coppie formalmente sposate: se da un lato il sussidio per la casa concesso è identico, dall’altro questo sussidio deve essere parzialmente restituito in caso di separazione, mentre si procede alla voltura dell’agevolazione in caso di divorzio.
Il diverso trattamento previsto dalla legge sull’edilizia abitativa agevolata è incompatibile con i principi fondamentali della Costituzione italiana. In particolare, viola l’articolo 3 della Costituzione, il principio di uguaglianza, poiché questo regolamento prevede procedure diverse nelle stesse fattispecie. La situazione in cui si trovano molte coppie non sposate dopo la loro separazione è identica a quella di una coppia separata o divorziata la cui casa è di proprietà comune ed è oggetto di un contributo.
“Ora tocca all’assessora Deeg porre rimedio a questa ingiusta disparità di trattamento rimediare”, conclude Peter Faistnauer, consigliere provinciale del Team K