Dopo la firma dell’accordo con Poste Italiane nell’aprile 2017 il Landeshauptmann Arno Kompatscher ha parlato di un “successo della nostra autonomia”. Questo successo costa al contribuente altoatesino un totale di 10 milioni di euro in tre anni. L’accordo e il denaro erano destinati al miglioramento del servizio postale in Alto Adige. Si è anche parlato di una commissione paritetica Provincia-Poste Italiane composta da 6 membri, di cui una parte di nomina altoatesina, che si sarebbe riunita per monitorare l’attuazione dell’accordo e incoraggiare nuove iniziative di miglioramento”.
Sempre in occasione della firma dell’accordo si parlava dell’apertura di due punti di ritiro a Bolzano e Merano, di moderne attrezzature per i postini, di recapito postale 6 giorni alla settimana, un vero e proprio “passo verso il futuro” (vedi comunicato stampa della Agenzia di stampa e comunicazione della Provincia (http://www.provincia.bz.it/news/it/news.asp?news_action=4&news_article_id=584498).
Due anni dopo la firma di questo accordo, l’insoddisfazione tra i dipendenti delle Poste è ora pubblica. Da un giorno all’altro il 4 febbraio è stato ristrutturato il sistema di recapito postale in Alto Adige, mettendo i dipendenti di fronte al fatto compiuto. Le zone sono state riorganizzate, l’orario di lavoro modificato: un aggravio inaccettabile delle condizioni di lavoro per le postine e i postini. Questo porta all’assurda situazione in cui un postino consegna il quotidiano la mattina e un altro postino consegna una lettera raccomandata allo stesso indirizzo nel pomeriggio.
Nelle ultime settimane il Team Köllensperger è stato informato di situazioni inaccettabili nel sistema di recapito postale altoatesino. I dipendenti riferiscono che le riduzioni di personale degli ultimi anni hanno reso praticamente impossibile un recapito postale puntuale e professionale e che spesso le lettere vengono lasciate in giro per giorni, soprattutto nei classici periodi di ferie. Alcuni dipendenti hanno già accumulato cento giorni di ferie da recuperare, che hanno sacrificato per adempiere ai loro doveri e fornire un servizio ai clienti.
“Ci chiediamo perché la Provincia, in qualità di partner contrattuale di Poste Italiane, non intervenga in modo più coerente e non controlli il rispetto degli accordi, considerato anche il cospicuo finanziamento pubblico. Cosa ha proposto e che azioni ha intrapreso per migliorare il servizio la commissione che si voleva insediare a seguito dell’accordo?”, chiede Alex Ploner, consigliere provinciale del Team Köllensperger.
La Provincia è ora chiamata ad intervenire il più rapidamente possibile e a ricordare al partner contrattuale i suoi doveri. La consigliera provinciale Maria Elisabeth Rieder è indignata. “Non si possono trattare così i lavoratori e le lavoratrici degli uffici postali. Se ai piani alti vengono prese decisioni che peggiorano il servizio al cliente, allora nell’azienda c’è qualcosa che non va.”
Come Team Köllensperger sosteniamo gli sforzi per creare un servizio postale provinciale. Ora la Provincia deve esercitare la sua funzione di controllo ed esigere il rispetto delle condizioni, altrimenti deve recedere dall’accordo. In questo senso abbiamo presentato un’interrogazione alla Giunta per fare chiarezza sulla situazione del personale e sulla qualità dei servizi offerti.