I farmaci a base di cannabis aiutano i pazienti costretti a convivere con patologie che causano dolore cronico a sopportare la malattia. Il problema – come noto – è che la materia prima è carente in Alto Adige, come del resto in tutta Italia, e si stenta a reperire in farmacia i medicinali. Il dott. Franz Ploner ha trattato il tema da diverse angolazioni, in un articolato ddl che la maggioranza ha oggi bocciato in quarta commissione.
“Questo è un tema che mi sta molto a cuore, ma purtroppo la consapevolezza dell’importanza dei farmaci a base di cannabis non è ancora sufficientemente diffusa. Ci sono ancora pregiudizi, resistenze, lentezze che dobbiamo superare: parliamo di medicinali in grado di alleviare il dolore a pazienti affetti da patologie che rendono letteralmente difficile condurre dignitosamente la propria vita. Pensiamo alle difficoltà e al dolore con cui convivono le persone colpite da un tumore o dalla sclerosi multipla, per fare due esempi”, sostiene Franz Ploner, primo firmatario del ddl bocciato.
Sappiamo che il fabbisogno di cannabis terapeutica per l’Alto Adige si aggira sui 10 kg annui, per una spesa complessiva di circa 250mila euro. Ma questa quantità risulta essere ancora insufficiente e si riferisce inoltre ai soli pazienti in possesso di ricette “rosse”, mentre con quelli a cui il medico ha prescritto la ricetta “bianca” (e che quindi dovrebbero pagare di tasca propria il farmaco), si arriverebbe a un fabbisogno stimato annuo quadruplicato.
Manca dunque la materia prima e per questo – a partire da una mozione del 2019 del consigliere Nicolini, che ha anche co-firmato il ddl – si è pensato di coinvolgere il centro di sperimentazione alla Laimburg sia per la coltivazione della pianta che per la ricerca. Conscio del problema, il ministero ha finalmente autorizzato con dei bandi la coltivazione ad enti pubblici e aziende private, ma gli investimenti da affrontare per entrare nel mercato non sono affatto banali. Malgrado l’obiettivo dichiarato sia l’autosufficienza a livello nazionale, è quindi importante attivarsi rapidamente per entrare in questo mercato, che ha peraltro delle interessanti prospettive.
Il ddl pone poi l’accento sulla sensibilizzazione e formazione dei medici riguardo ai farmaci a base di cannabis, oltre che all’ottimizzazione degli acquisti.
“Sono francamente deluso dalla maggioranza – conclude Ploner -. Nel 2019 la mozione del collega Nicolini era stata approvata quasi all’unanimità, questo ddl andava a riprenderne lo spirito, allargando il focus, eppure è stata bocciata già nella parte generale, senza neanche passare all’esame delle proposte contenute nell’articolato”.
Qui la relazione al disegno di legge 105/21 “Disposizioni sull’utilizzo di farmaci a base di cannabis per scopi terapeutici e promozione della ricerca per la loro produzione da parte di istituzioni autorizzate”.