Al discorso del presidente Kompatscher nel segno del rinnovamento si contrappone un bilancio triennale che semplicemente continua a riprendere le vecchie voci di bilancio. Non c’è traccia di futuro. Paul Köllensperger vede una contraddizione evidente tra parole e fatti, tra desideri e realtà: “Non vediamo chiari orientamenti per il futuro e purtroppo la politica non ha più la forza di guardare avanti e indicare la strada da percorrere. Dove vogliamo andare in futuro, quale il percorso nei prossimi decenni? A queste domande non viene data risposta”.
Sostenibilità, biodiversità, equità nella distribuzione delle risorse, cicli economici regionali: nella sua relazione il presidente Kompatscher ha affrontato molti temi, ma purtroppo questo bilancio è sostanzialmente identico ai precedenti. “Si riprendono semplicemente gli elementi storici e si antepone l’influenza politica degli attori all’interno della Volkspartei e delle associazioni a qualsiasi visione del futuro. Ma dovremmo dare altre priorità adesso, perché sappiamo che un domani non potremo finanziare tutto” commenta Paul Köllensperger.
Non sono state adottate misure concrete per la riqualificazione della forza lavoro espulsa dal mercato nel corso della pandemia e quindi per creare maggiori chance di mobilità professionale. Anche i progressi nella digitalizzazione dell’Azienda sanitaria e dell’amministrazione pubblica sono insufficienti, come gli investimenti per l’innovazione e l’intelligenza artificiale in particolare. Così, è solo guadagnato tempo, ma non si è lavorato a una fase post-covid. Inoltre, l’Alto Adige continua a soffrire di un forte afflusso di giovani laureati all’estero, anche perché il nostro Paese si trova nella parte inferiore del ranking europeo di competitività (RCI). L’Alto Adige sta diventando sempre meno attraente per i lavoratori qualificati. A questo contribuisce anche l’alto costo degli alloggi e della vita.
“Ciò che colpisce è questa scarsa competitività nonostante possiamo vantare indicatori come il Pil pro capite e il volume di bilancio pro capite tra i più alti in Europa. È indicativo di una cattiva redistribuzione delle risorse e di un loro uso inefficiente”, sostiene Köllensperger.
La priorità dovrebbero essere le future generazioni e non i gruppi d’interesse. Nei prossimi anni verranno a mancare entrate importanti e non possiamo continuare a spendere come se nulla fosse. Per questo motivo è necessaria una dettagliata analisi costi-benefici e dell’adeguatezza dei trasferimenti sociali per stilare un bilancio provinciale più al passo con i tempi.