La recente divulgazione delle risposte alle interrogazioni n. 79/XVII e 80/XVII riporta l’attenzione su temi cruciali di trasparenza e gestione delle società partecipate pubbliche, con un focus particolare su Autostrada del Brennero S.p.A.
L’interrogazione 79/XVII si concentra sugli esiti degli accertamenti relativi alla conformità dei comportamenti dei componenti del consiglio di amministrazione di Autobrennero ai principi di trasparenza e integrità previsti dal codice etico aziendale e dal D.Lgs. 231/2001. Inoltre, sottolinea l’assenza di dati chiari e accessibili su compensi, premi e altre voci di spesa del personale dirigente. La trasparenza in questo ambito rappresenta un obbligo fondamentale di responsabilità verso i cittadini, specialmente in una società a partecipazione pubblica.
L’interrogazione 80/XVII affronta le presunte irregolarità fiscali e di trasparenza legate al matrimonio dell’amministratore delegato Diego Cattoni. Le criticità riguardano accuse di falsa fatturazione emerse sulla stampa, la gestione dei rimborsi spese e la conformità al codice etico aziendale. Gli interroganti hanno chiesto, tra l’altro, quali verifiche siano state effettuate su compensi e spese di missione dei dirigenti di A22 e delle sue controllate e se sia mai stato richiesto un parere ad ANAC per valutare la correttezza della pubblicazione dei dati.
In merito all’interrogazione 79/XVII, la Giunta ha dichiarato che, secondo l’articolo 5 del D.Lgs. 231/2001, un ente è responsabile solo per reati commessi nel suo interesse o vantaggio. Poiché l’inchiesta citata non ha individuato reati-presupposto di questo tipo, e dato che Autobrennero adotta un modello di organizzazione, gestione e controllo, non si rilevano violazioni del Codice Etico aziendale.
Rispondendo all’interrogazione 80/XVII, la Giunta ha riferito che ANAC ha chiarito come gli obblighi di pubblicazione si applichino unicamente ai dati inerenti attività di pubblico interesse e dunque l’organizzazione non ha obblighi di trasparenza da rispettare. Inoltre, la società ha dichiarato di non aver riscontrato anomalie nei rimborsi e che nessuna fattura riconducibile all’Hotel Lido Palace è presente nel sistema contabile. Tuttavia, la Giunta ha evitato di approfondire le questioni private dell’amministratore delegato.
Le risposte fornite dalla Giunta sollevano perplessità significative. Si evidenzia un atteggiamento evasivo su temi cruciali per la trasparenza e la fiducia nella gestione delle società partecipate. La mancata verifica indipendente delle accuse, come quella di falsa fatturazione, rappresenta un’occasione persa per rafforzare la governance pubblica e l’immagine di integrità della società.
È essenziale che la Giunta regionale adotti misure più incisive per garantire la piena applicazione del principio di trasparenza. Tra le azioni necessarie chiediamo: promuovere audit indipendenti per verificare la conformità di A22 alle normative vigenti; garantire la pubblicazione chiara e tempestiva di tutte le informazioni rilevanti; rafforzare il dialogo con ANAC per applicare stringentemente i criteri di trasparenza.
La politica e l’amministrazione pubblica devono dimostrare, con i fatti, di mettere al centro il diritto dei cittadini a essere informati e coinvolti nella gestione della cosa pubblica. Solo attraverso un impegno concreto verso la trasparenza e l’etica sarà possibile ristabilire la fiducia nelle istituzioni e nei loro rappresentanti.