Merano sta imboccando una nuova strada grazie alla mozione del Team K di introdurre un asilo bilingue come opzione aggiuntiva agli asili tedeschi e italiani. L’asilo bilingue verrà istituito a Merano come progetto pilota, monitorato scientificamente. La proposta, sviluppata da un gruppo di lavoro, ha trovato un’ampia maggioranza nel Consiglio comunale meranese. Tuttavia, poco dopo la presentazione della proposta, l’Svp da via Brennero ha posto il veto. L’assessore Achammer sta alimentando l’ormai anacronistico timore che un modello formativo bilingue sia la campana a morto per l’insegnamento della madrelingua.
“È stato detto chiaramente che il progetto pilota è un’opzione aggiuntiva e che neanche una sezione di asilo di lingua tedesca verrà eliminata. L’introduzione in Alto Adige di una scuola dell’infanzia bilingue, con un numero uguale di bambini di entrambe le lingue provinciali, è un passo importante verso la promozione del bilinguismo, della competenza interculturale e dell’uguaglianza. La quotidianità dell’asilo non solo promuove le competenze linguistiche dei bambini, ma getta anche le basi per una società che sia sempre più comunità, basata sul rispetto e sulla comprensione reciproca. È giunto il momento di investire insieme nel futuro e di promuovere la diversità culturale dell’Alto Adige come punto di forza”, ha dichiarato Sabine Kiem, consigliera comunale del Team K a Merano.
Le difficoltà della Svp nell’aprirsi all’educazione multilingue e ai nuovi modelli pedagogici sono evidenti nella critica ai modelli di scuola bilingue, nel rifiuto della Scuola europea riconosciuta, nelle esitazioni sulla Scuola internazionale e nel rifiuto di trasferire il modello di scuola paritaria ladina, tanto lodato dalla stessa Svp, alla scuola tedesca.
“Il celebre neuroscienziato Gerald Hüther una volta mi ha detto in una conversazione che il cambiamento nelle scuole deve partire soprattutto dai genitori. E proprio i genitori si sono da tempo attivati sulla questione e iscrivono i figli negli asili dell’altro gruppo linguistico. La politica educativa della Svp continua a cercare di impedire proprio quello che i genitori desiderano per i loro figli: un asilo bilingue. Questo porta poi ai problemi che si verificano più tardi nella scuola primaria, ma anche nei livelli scolastici successivi, dove i nostri figli si ritrovano con scarse competenze linguistiche, anche nella loro lingua madre. La responsabilità in questo caso deve essere chiaramente attribuita e va ricercata nella politica educativa obsoleta della Svp. Invece di impedire il passo verso il futuro che è stato fatto a Merano, l’Svp dovrebbe fare esattamente il contrario, per poi valutare con oggettività i risultati. La retorica della paura deve lasciare il posto alla consapevolezza – scientificamente fondata – che più lingue impariamo, più miglioriamo anche le nostre competenze nella nostra madrelingua. Le persone plurilingui sono mentalmente più flessibili, culturalmente più aperte e in generale meglio attrezzate per il mondo globalizzato”, afferma Alex Ploner, consigliere provinciale del Team K.