Ironia della sorte, l’Agenzia per la stampa e la comunicazione si è spesso conquistata la ribalta delle cronache. La previsione di un portavoce per ogni assessore provinciale, il pasticcio del concorso per il ruolo di caporedattore della stessa Agenzia e la relativa coda di veleni e retroscena sono gli ultimi episodi in questo senso.
Il giornalista svolge un ruolo molto delicato all’interno di una democrazia e gli iscritti all’Ordine devono – o dovrebbero? – sottostare a una serie di vincoli deontologici e professionali piuttosto stringenti, che ne vanno a tutelare la necessaria autonomia e quindi l’autorevolezza. In una domanda di attualità della sessione di marzo dei lavori del Consiglio provinciale, avevamo posto proprio la questione, facendo riferimento dapprima alla legge 150/2000 (“Disciplina delle attività di informazione e di comunicazione delle pubbliche amministrazioni”) che, nel suo primo articolo prevede che la condotta del giornalista sia improntata “in conformità ai comportamenti richiesti dalle carte deontologiche”; e quindi – e soprattutto – alla Carta dei doveri del giornalista degli uffici stampa, in cui si legge che “In questa funzione, il giornalista deve, in armonia con il dettato legislativo, [evitare] situazioni di confusione nelle quali il dovere di informare in maniera obiettiva ed accurata può finire col confliggere con le esigenze di una informazione personalistica e subordinata all’immagine”; e ancora: “Il giornalista deve operare nella consapevolezza che la responsabilità verso i cittadini, non può essere subordinata ad alcuna ragione particolare o di parte e annovera tra i suoi doveri d’ufficio l’obbligo di difendere la propria autonomia e la propria credibilità professionale”; e ancora: “Il giornalista deve uniformare il proprio comportamento professionale al principio fondamentale dell’autonomia dell’informazione; ciò indipendentemente dalla collocazione dell’Ufficio Stampa nell’ambito della struttura pubblica o privata in cui opera”; “Il giornalista deve operare nella consapevolezza che la propria responsabilità verso i cittadini non può essere condizionata o limitata da alcuna ragione particolare o di parte, o dall’interesse economico. In tal senso ha l’obbligo di difendere la propria autonomia e credibilità professionale secondo i principi di responsabilità e veridicità fissati nella legge istitutiva dell’Ordine”.
L’interrogativo posto nella domanda di attualità citata si riferiva quindi alla Carta che abbiamo qui sopra ripreso, esprimendo dubbi sulla possibilità che il portavoce di un assessore possa svolgere il suo ruolo con indipendenza, come peraltro legalmente richiesto. Una domanda a cui non si è risposto e che riproponiamo in questa interrogazione.
Più in generale, è sotto gli occhi di tutti come la procedura di selezione del nuovo caporedattore dell’Agenzia non risulti essere condotta particolarmente bene e infatti si è reso necessario intervenire con un nuovo decreto assessorile per sanare degli errori (dai giornalisti pubblicisti “dimenticati”, fino ai differenti termini di presentazione delle domande di partecipazione tra Bur e sito della Provincia).
Ciò premesso,
SI INTERROGANO GLI ASSESSORI COMPETENTI PER SAPERE
La figura del portavoce dell’assessore, assunta in qualità di giornalista all’Agenzia di stampa e comunicazione, rispetta la Carta dei doveri del giornalista degli Uffici stampa?