Il “questionario pre-elettorale sull’aeroporto” inviato dal comitato no-airport di Laives a tutti i partiti che concorrono alle prossime Provinciali riaccende i riflettori su un tema a dir poco spinoso per la giunta Kompatscher. Sull’argomento, nel referendum indetto dallo stesso Landeshauptmann nel giugno 2016, gli altoatesini si erano espressi in modo nettamente e inequivocabilmente contrario alla destinazione di ulteriori finanziamenti pubblici allo scalo di San Giacomo.
“Ciò nonostante, nei due anni intercorsi da allora, la Provincia ha disatteso totalmente la volontà dei cittadini e ha continuato imperterrita a investire milioni e milioni di risorse pubbliche (una cifra che si aggira intorno ai 7 milioni di euro) su un aeroporto non voluto e su una società costantemente in perdita”, denuncia il consigliere provinciale Paul Köllensperger (Team Köllensperger) che, al questionario del comitato, ha risposto senza esitazione “sì” a tutti e quattro i quesiti proposti:
1) Ritiene che il risultato referendario abbia dato un’indicazione chiara sul finanziamento pubblico dell’aeroporto?
2) Si impegna a contrastare e a votare contro qualsiasi forma diretta o surrettizia di finanziamento pubblico compreso il coinvolgimento di società o enti che usufruiscano di aiuti da parte provinciale?
3) Ritiene che la popolazione altoatesina abbia chiaramente espresso la propria contrarietà a un potenziamento della struttura aeroportuale e in particolare all’allungamento della pista e pertanto si impegna a contrastare qualsiasi ipotesi o provvedimento che vada in questa direzione?
4) Dato il risultato referendario si ritiene corretto/auspicabile che il comune di Laives proceda alla variazione del PUC annullando la precedente decisione della Provincia di permettere l’allungamento della pista di atterraggio e nel caso è disposto a sostenere questa decisione impedendo alla Provincia di procedere d’imperio?
“Non solo l’aeroporto è fortemente indesiderato dai cittadini del territorio, come testimoniato da un plebiscito per nulla limitato ai residenti delle aree limitrofe allo scalo, e non solo l’investimento pesa sulle casse pubbliche da vent’anni con un esborso da decine di milioni di euro”, prosegue il consigliere provinciale candidato per il Team Köllensperger, “ma non possiamo dimenticare che l’intera infrastruttura insiste su un terreno demaniale, dello Stato, che non è quindi nelle disponibilità oggettive della Provincia. In sostanza sono stati investite decine di milioni di euro per costruire su un terreno altrui. Questo comporta che, qualora la giunta riuscisse a cedere a privati le quote della società che ne ha in capo la gestione, la ADB, le infrastrutture passerebbero gratuitamente allo Stato“.
Una situazione ulteriormente complicata da “dettagli” tutt’altro che trascurabili: l’impossibilità di cambiare la destinazione d’uso dell’area, regalando agli altoatesini un impianto di altra natura; il sostenuto via-vai di voli sullo scalo (12.200 quelli registrati nel 2017, con una media di 33 movimenti al giorno); la concreta possibilità che il bando di gara non trovi interlocutori interessati, il che avrebbe come esito una messa in liquidazione della società ABD, con la Provincia fuori dai giochi sul tema delle concessioni da parte dell’Enac. In ultimo la possibilità, contemplata dal piano regolatore provinciale, di un prolungamento della pista di atterraggio a cui la giunta Kompatscher non vuole rinunciare per non ridurre il valore della società ABD in vista dell’eventuale cessione.
“In questo clima di assoluta incertezza, l’unico dato di fatto è la ferma intenzione della Provincia di disattendere deliberatamente e per interessi economici il risultato del referendum e la volontà chiara dei cittadini”, conclude Paul Köllensperger. “Così, sperando che la cosa passi sotto silenzio fino alle prossime elezioni, si continua a finanziare una struttura fortemente indesiderata con le risorse dei contribuenti che, due anni fa, hanno deciso esattamente il contrario“.