Il disastroso epilogo della vicenda della concessione dell’Autostrada del Brennero dimostra che avevamo ragione: la costituzione di una società in-house interamente pubblica era l’unica via percorribile per garantire il controllo della A22 da parte dei territori. Oggi i nodi vengono al pettine, e la presa di posizione di AISCAT sul bando pubblicato in palese contraddizione con la normativa nazionale è l’ennesima conferma della gestione fallimentare di questa partita da parte del Presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti.
Il Team K aveva già denunciato da tempo come Fugatti stesse lavorando più per gli interessi del Veneto e dei soci fuori regione che per quelli del Trentino-Alto Adige. Nel 2020 abbiamo portato in Consiglio regionale un ordine del giorno, approvato dall’aula, che impegnava la Giunta a fare tutto il possibile affinché la concessione fosse assegnata a una società in-house regionale, scongiurando così il rischio di una gara aperta. Un indirizzo politico chiaro, disatteso con calcolata inerzia.
“Maurizio Fugatti ha sabotato dall’inizio il percorso della società in-house, rallentando e boicottando le decisioni necessarie per la sua costituzione. Il risultato? Il nostro territorio rischia di perdere il controllo su un’infrastruttura fondamentale, a tutto vantaggio di altri attori che hanno sempre spinto per un modello diverso da quello deciso in Consiglio regionale. Se oggi siamo arrivati a questo punto, è per responsabilità politica diretta di Fugatti e di chi lo ha lasciato fare”, dichiara il consigliere Paul Köllensperger.
Non di meno, pesano le responsabilità del Presidente della Provincia di Bolzano, Arno Kompatscher, che ancora una volta ha invocato la soluzione migliore per poi adeguarsi servilmente a quella peggiore. “La storia si ripete: parole e promesse da una parte, arrendevolezza e compromessi al ribasso dall’altra. La Provincia di Bolzano, che avrebbe dovuto essere in prima linea per difendere la società in-house, ha finito per assecondare scelte che oggi ci mettono in una posizione di debolezza. Se la concessione dell’A22 sarà messa a gara, è anche per colpa di chi non ha saputo – o voluto – opporsi con decisione”, conclude Köllensperger.
Il Team K continuerà a battersi affinché gli interessi del nostro territorio non siano sacrificati sull’altare di giochi politici e accordi poco trasparenti. La vicenda dell’A22 è un monito su cosa accade quando manca la volontà politica di difendere il bene comune.