All’inizio di questa settimana, l’Iniziativa per più democrazia ha consegnato 16.365 firme in Consiglio provinciale, che consentiranno di indire un referendum per intervenire sulla legge che a giugno ha di fatto mutilato la legge sulla democrazia diretta, abolendo il referendum confermativo. L’opposizione era comunque disponibile a garantire lo svolgimento della consultazione, avendo presentato una apposita richiesta di referendum confermativo con la stessa finalità.
Una garanzia in più per la tutela della nostra democrazia: a metà settembre, poco prima del termine della raccolta firme organizzata a livello provinciale dall’Iniziativa per più democrazia e a cui hanno partecipato numerose associazioni e organizzazioni, i consiglieri provinciali di sei gruppi consiliari avevano anche richiesto lo svolgimento di un referendum per “salvare” il referendum confermativo. Uno strumento di democrazia diretta, che – lo ricordiamo – è stato introdotto dopo un impegnativo lavoro congiunto di maggioranza e minoranza durato diversi anni. Cancellarlo è uno schiaffo anche ai consiglieri provinciali che si sono impegnati in tutto l’iter di approvazione della legge.
Oltre 16.000 cittadini e cittadine e con loro 14 consiglieri dell’opposizione, non accettano supinamente questo passo indietro, una inaccettabile limitazione della democrazia diretta. Il risultato della raccolta firme parla da sé, ora le cittadine e i cittadini dell’Alto Adige avranno un’occasione per riprendersi quanto cancellato dalla maggioranza, con un referendum che il presidente Arno Kompatscher dovrà indire per l’inizio del 2022.
I 14 consiglieri che hanno sottoscritto la richiesta sono: Alex Ploner, Paul Köllensperger, Maria Elisabeth Rieder, Franz Ploner, Brigitte Foppa, Riccardo dello Sbarba, Hanspeter Staffler, Andreas Leiter Reber, Ulli Mair, Sven Knoll, Myriam Atz Tammerle, Sandro Repetto, Diego Nicolini, Alessandro Urzì.